Donec sodales sagittis magna. Sed consequat, leo eget bibendum sodales

a

Left Sidebar

Image Alt

Kawaii in Giappone è una parola che significa carino, grazioso, tenero e adorabile. Le origini di questo termine, che continua tutt’oggi ad essere un vero e proprio “Status Symbol” nella gioventù giapponese, risalgono agli anni ’80 e ’90. All’inizio del decennio sopracitato le norme sociali del Giappone imponevano agli adulti un comportamento sobrio e improntato sulla crescita economica del paese. Ad obiettivo raggiunto, si assistette ad un cambiamento che scaturiva dall’esigenza di tornare alla frivolezza e spensieratezza infantile. Il termine Kawaii venne utilizzato per la prima volta dalla rivista Cutie come ribellione verso un mondo maschile che portava la moda a rendere le donne oggetto del loro sguardo e come bandiera contro i valori imposti dagli anziani alle nuove generazioni. Lo stile Kawaii si diffuse principalmente nelle scuole e nelle università. La passione per tutto ciò che fosse tenero, carino e grazioso portò a modificare anche il giapponese scritto, i caratteri assunsero forme arrotondate e venivano decorati con cuoricini o stelline stilizzati che rendevano i testi delle studentesse illeggibili. Ne venne quindi vietato l’utilizzo, una restrizione che ottenne l’effetto contrario, facendo letteralmente esplodere questa tendenza, tanto da far drizzare le antenne alle aziende di marketing che utilizzarono questa nuova calligrafia per fumetti e pubblicità, arrivando a

Come già anticipato nell’introduzione al tatuaggio, lo stile Traditional Europeo si districa tra religione, criminalità e simbologie marittime. I tatuaggi religiosi erano legati alla necessità di riconoscere le vittime delle crociate, solo chi riportava i simboli del proprio credo poteva essere sepolto in terra sacra. E fu proprio la chiesa a bandire in seguito  ogni forma di “deturpazione” del corpo, a partire chiaramente dal tatuaggio che venne reintrodotto in Europa dal capitano Cook. Di ritorno dai suoi viaggi portava con sé gli indigeni che spesso venivano sfruttati come “attrazione” per le loro decorazioni permanenti sulla pelle.  Ecco perché furono i marinai a reintrodurre questa pratica. Cominciarono a rientrare dai loro viaggi con tatuaggi indigeni, ricamando storie su come fossero sfuggiti a prigionie dove venivano sottoposti a questa usanza. Svilupparono poi un vero e proprio stile con elementi che ad oggi definiamo traditional e che parlavano delle loro esperienze in mare.  Ancore, velieri, fari, rondini e sirene sono alcuni dei soggetti più diffusi e Amund Dietzle con le sue tavole è tutt’ora fonte di ispirazione per molti tatuatori e “tatuandi”. Ma oltre ai soggetti sopracitati, le caratteristiche che contraddistinguono questo stile sono le linee bold (spesse) alternate a linee sottili e una palette colori limitata, oltre ovviamente al

Se siete alla ricerca di un tatuaggio in bianco e nero e dalle linee delicate, il Fine Line farà al caso vostro. Questo stile appartiene alla famiglia dei blackwork tattoos (tatuaggi dal disegno minimale e dal forte contrasto che l’inchiostro nero crea con la pelle)  ma la stesura uniforme del nero è sostituita da delicate sfumature composte da linee sottili che si incrociano e puntini.  Il Fine Line è caratterizzato da soggetti ispirati a tavole astrali, botaniche e anatomiche, non a caso la tecnica di esecuzione richiama le stampe ad incisione del 1800. Quindi se desiderate un tatuaggio in questo stile, Beatrice Sechi è la vostra risposta qui a Tattoo Island. Qual’è stato il tuo approccio a questo stile? Quando ho cominciato a tatuare facevo veramente di tutto, è stato poi il confronto con gli altri tatuatori ad indirizzarmi verso questo stile. Con la loro esperienza hanno saputo riconoscere che ero portata a tatuare soggetti dalle linee fini e dai chiaroscuri delicati e adesso mi dedico esclusivamente a questo stile.  Ricordi il primo tattoo che hai fatto? Si, avevo appena acquistato la mia prima macchinetta e ho tatuato un cuoricino sulla gamba del mio ex. Infatti sono partita dai tatuaggi piccoli per poi affinare la tecnica e farne

Il lettering è la risposta per coloro che vogliono tatuarsi una scritta. Che sia un aforisma, un motto, il nome di una persona cara o la frase di una canzone, sono molte le persone che sfoggiano questa tipologia di tatuaggio.  Contrariamente a quanto si possa pensare, il lettering è una vera e propria forma d’arte che chiede molta pratica. Il tatuatore non utilizza uno stencil, ma lavora “free hand” (a mano libera) sulla pelle del cliente prima di procedere con l‘esecuzione del tatuaggio. I font che vanno per la maggiore sono gotico e corsivo, entrambi poi arricchiti da riccioli e linee decorative che contraddistinguono stile ed impronta del tatuatore. Il lettering va spesso a braccetto con lo stile Chicano, termine con cui gli americani indicavano i messicani immigrati negli Stati Uniti.  In seguito è stato tramutato dagli stessi come bandiera del proprio movimento e come mezzo per esprime la propria identità e cultura. Ecco che il tatuaggio Chicano unisce lettering e arte figurativa con lo scopo di esprimere la dura vita di strada nei quartieri latini e l’appartenenza alle gangs ispaniche.  “Smile now, cry later” (ridi adesso, piangi più tardi), donne truccate da clown, pistole, soldi e lacrime sono tutti simboli e motti che descrivono la vita del

SEO
×